Il cosiddetto decreto “Salva Italia”

 Il decreto denominato  “ Salva Italia” è stato firmato oggi dal Presidente Giorgio Napolitano ed ora dopo alcune modifiche passerà al vaglio delle camere.

Salva Italia” prevede  interventi in materia di immobili, con l’anticipazione dell’imposta municipale propria (IMU), per l’abitazione principale con un’aliquota del 4 per mille, mentre per tutti gli altri immobili l’aliquota dovrebbe essere del 7,6 per mille , (ma l’aliquota potrebbe  essere ancora modificata prima dell’invio al Capo dello Stato del testo definitivo del provvedimento).

Per l’unità immobiliare adibita ad abitazione principale è prevista una detrazione di 200 euro fino a concorrenza dell’imposta dovuta.
Viene anche previsto l’aumento dei moltiplicatori delle rendite catastali da applicare per la determinazione della base imponibile. Secondo le prime stime, tale aumento determinerebbe un aumento dell’imposta pari a circa il 60%.

Sono state introdotte nuove disposizioni per la tassazione delle auto di lusso, delle imbarcazioni e degli aerei. Con specifico riferimento alle auto di lusso, viene prevista un’addizionale erariale della tassa automobilistica, pari a 20 euro per ogni chilowatt di potenza per i veicoli superiore a 170 chilowatt.
E’ stata previsto l’ampliamento delle ipotesi di applicazione dell’imposta di bollo sugli strumenti finanziari, la previsione una tantum con una aliquota dell’1,5% a carico dei capitali rientrati in Italia con il cosiddetto “scudo fiscale”.

L’aumento dell’IVA è stato al momento rinviato al 1° settembre 2012 ; l’ aumento di 2 punti percentuali dovrebbe riguardare tanto l’aliquota del 21 %  quanto quella ridotta del 10%.

Con riferimento alla lotta all’evasione, è stata confermata la riduzione del limite alla circolazione del contante e dei titoli al portatore. Tale limite viene portato a 1.000 euro. Tra  gli interventi per lo sviluppo  viene reintrodotta nel nostro ordinamento fiscale una variante della Dual income tax, disposizione diretta ad incentivare la capitalizzazione delle imprese e delle società commerciali.
L’ACE (aiuto alla crescita economica), anziché prevedere un’aliquota ridotta, consentirà di dedurre dal reddito d’impresa un importo corrispondente al rendimento nozionale del nuovo capitale proprio.
In pratica, quanto investito dall’imprenditore o dal socio nell’impresa determina un costo deducibile in proporzione ad un rendimento fissato con un provvedimento del Ministero dell’economia e delle finanze.

Altra novità riguarda l’IRAP; viene ammesso in deduzione nella determinazione del reddito d’impresa l’intero importo dell’imposta riferibile alle spese per personale dipendente e assimilato,anche se è da capire se per tutte le categorie di lavoratori e per alcune di esse.

Ultimo grande capitolo della manovra è quello delle pensioni: dal 1° gennaio 2012 verrà applicato a tutti il metodo contributivo per il calcolo delle pensioni di anzianità future.
Viene previsto un sistema flessibile per l’età di pensionamento, che viene elevata a 62 anni per le donne con una fascia di uscita flessibile incentivata fino a 70 anni; per gli uomini viene prevista una fascia di flessibilità tra i 66 e i 70 anni.

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